ESCLUSIVO – Mourinho ha in testa solo la Roma, ma il Portogallo chiama. I Friedkin pensano a Conte se lo Special dovesse andare via

Antonio Conte, Josè Mourinho

Premessa importante: Mourinho, per ora, vuole e pensa solo alla Roma. Ma c’è il Portogallo, pronto a voltare pagina dopo Fernando Santos, che gli fa la corte. E allora, come la mettiamo? I Friedkin, come anticipato già da MarcoVioli.com, gli hanno offerto un rinnovo biennale con l’opzione per il terzo anno (2026), ma lo Special One ancora non si è seduto a tavolino con la proprietà. Un mese fa circa i primi contatti tra Mou e la società giallorossa e al momento il discorso è fermo lì, pronto a riprendere le fila di una discussione mai davvero iniziata seriamente.

Secondo quanto appreso in esclusiva da MarcoVioli.com, Mourinho vuole garanzie per il futuro: lo Special non accetterà la prossima estate un mercato fatto di occasioni. Vuole Modric, con il quale ha un ottimo rapporto, e altri 2-3 innesti importanti per competere per lo scudetto nel suo terzo (e ultimo?) anno alla Roma. Molto dipenderà da quello che riuscirà a fare la squadra in questa seconda parte di stagione. A quel punto, se dovesse arrivare un trofeo come lo scorso anno, ma soprattutto garanzie per il futuro, Mourinho potrebbe anche rispettare il suo contratto. Ma la federazione portoghese non molla e lo vorrebbe alla fine della stagione, per preparare Euro 2024 e Mondiali 2026. In questo turbinio di emozioni, la Roma sa benissimo che non può farsi trovare impreparata. Se Mourinho dovesse lasciare anzitempo la capitale, non si scenderà di livello come guida tecnica.

E’ per questo che, secondo quanto appreso in esclusiva da Romagiallorossa.it, per l’eventuale dopo-Mourinho, i Friedkin stanno seriamente pensando ad Antonio Conte. Il tecnico del Tottenham è in scadenza 2023 e non ha ancora rinnovato il proprio contratto. Era stato avvicinato dalla Juventus qualche mese fa, ma a Torino in questo momento hanno altre cose a cui pensare. Conte non ha mai nascosto il suo apprezzamento per la Roma: Francesco Totti, allora dirigente, lo contattò nel 2019 prima che la società scegliesse Fonseca, una delle cause della rottura con la vecchia proprietà.

Conte confermò tutto in un’intervista a La Gazzetta dello Sport il 7 maggio 2019 dicendo: “Mi sono innamorato di Roma frequentandola nei due anni da Ct della Nazionale. All”Olimpico’ senti la passione da parte di questo popolo che vive il calcio con intensità particolare, che per la Roma va fuori di testa. Che ‘vive per la Roma’. Un ambiente molto passionale, che ti avvolge. Oggi le condizioni non ci sono ma penso un giorno, prima o poi, io andrò ad allenare la Roma. Se torno è per vincere con il mio metodo. Chi mi vuole sa che devo incidere con le mie idee. L’esperienza all’estero mi ha reso più forte e completo, la consiglio a qualsiasi allenatore italiano. E’ dura, ma ti migliora. Oggi se qualcuno mi chiama sa che io devo incidere, con la mia idea di calcio e con il mio metodo. Non sono un gestore, non credo che l’obiettivo di un allenatore sia fare meno danni possibile. Se pensano questo, le società non mi chiamino. Trovo umiliante per la categoria sentire una cosa del genere. Poi ho un problema: la vittoria. Che sento come l’obiettivo del mio lavoro. E il percorso per arrivarsi è fatto di lavoro, sacrificio, unità d’intenti, di pensare con il noi e non con l’io”.

Insomma, sembra di sentire parlare Mourinho se non pensassimo che è Conte a proferire queste frasi. Inoltre da non dimenticare il ruolo di Franco Baldini, uno degli artefici dell’approdo dello Special One nella Capitale: i Friedkin si affidarono a lui, che conosce molto bene il mondo Tottenham e il calcio inglese, per portare Mourinho a Roma. La stessa cosa potrebbe capitare con Conte. Al momento è una suggestione e nulla di più. Chi è molto vicino a Conte, come alcuni procuratori, ascoltati da MarcoVioli.com, assicurano di “Non saperne nulla al momento”. Sarà proprio così?

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